Scoprire il diabete dal dentista

Venerdì, 18 Novembre 2022

La parodontite può essere un campanello d’allarme per il diabete. Lo ricorda la Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp), secondo cui fra gli 8 milioni di persone che soffrono di parodontite in Italia si celano molti futuri pazienti diabetici. La parodontite, infatti, aumenta del 20% le probabilità di sviluppare il disturbo metabolico.


Come noto, il diabete danneggia diversi organi, ma anche i tessuti parodontali, cioè quelli che avvolgono la radice del dente sostenendolo. Di conseguenza, i dentisti possono aiutare a individuare i pazienti maggiormente a rischio di sviluppare problemi di metabolismo.
"Chi ha infiammazione delle gengive - spiega Mario Aimetti, professore di Parodontologia presso l'Università degli Studi di Torino e past president della Sidp - deve essere consapevole che può avere un maggior rischio di avere forme di prediabete ancora non diagnosticate. In questo anche il dentista ha un ruolo importante nell'indirizzare il paziente con malattia parodontale ad eseguire un controllo della glicemia e dell'emoglobina glicata con un semplice esame del sangue. Di contro, un primo screening della malattia parodontale dovrebbe far parte della visita diabetologica. La persona con diabete deve essere sensibilizzata dal diabetologo sull'influenza della parodontite sul diabete, sull'importanza di una corretta igiene orale e di una visita parodontale".
Per spezzare il circolo vizioso fra diabete e parodontite, la Sidp insieme alla Società Italiana di Diabetologia (Sid) e Associazione Medici Diabetologi (Amd) hanno stabilito i criteri per la diagnosi precoce delle due malattie. "Un recente sondaggio dalla Sidp insieme a Keystone ha evidenziato come i documenti elaborati dalle 3 società scientifiche hanno iniziato a diffondersi negli studi dei dentisti. È emerso infatti come il 54% dei parodontologi valuti le condizioni di un possibile prediabete", precisa Aimetti. Allo stesso tempo, "il diabetologo, grazie alle raccomandazioni - conclude - ha ora più consapevolezza su come intercettare precocemente la patologia gengivale, indirizzando il paziente verso i professionisti giusti. Su questi temi, però, è importante che si continui a fare formazione professionale ed educazione”.

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