L’Aifa ha deciso di autorizzare la prescrizione degli antivirali specifici per Covid-19 da parte dei medici di famiglia. I farmaci devono essere assunti il prima possibile, entro i primi 5 giorni dalla comparsa dei sintomi, pertanto la decisione di Aifa può rivelarsi importante perché riduce i tempi grazie al coinvolgimento del primo livello di assistenza, quello rappresentato appunto dai medici di famiglia.
Annamaria Cattelan, direttrice del reparto di malattie infettive dell'azienda ospedaliera di Padova, spiega a chi sono destinati i farmaci: “Vanno dati a persone sintomatiche ma non gravi. In pratica quel paziente non deve aver bisogno dell’ossigeno, ad esempio, ma manifestare febbre, tosse o mal di testa - dice sempre l’infettivologa - Inoltre, gli antivirali devono essere somministrati a chi ha fattori di rischio, a causa dei quali può andare in contro a una progressione della malattia in forma severa. Questo capita con persone che hanno patologie sottostanti, magari oncologiche, respiratorie, cardiologiche. Il Paxlovid, del quale si somministrano 3 compresse la mattina e 3 la sera per cinque giorni, e il Molnupiravir, che invece prevede l'assunzione di 4 compresse due volte al giorno per cinque giorni. Bisogna chiarire bene se il paziente fa terapie concomitanti, ad esempio con anticoagulanti, antiepilettici o statine. Bisogna stare attenti e valutare attentamente per capire se gli altri farmaci possono essere sospesi oppure se per quella persona è meglio cambiare strategia di cura del Covid".
Ci sono effetti collaterali possibili da tenere in considerazione: "Talvolta ci sono disturbi gastroenterici oppure mal di testa. Si tratta però quasi sempre di sintomi non facili da attribuire al farmaco perché potrebbero essere anche legati all’infezione".