Entro il 2030 si prevedono circa 22 milioni di sopravvissuti al cancro: le diagnosi di tumore aumentano ma i notevoli progressi nelle terapie...
Contributo per l'acquisto della parrucca in favore di persone sottoposte a terapia oncologica
Un po più complicato?
Con Deliberazione di Giunta regionale n. 761 del 12 novembre 2021, la Regione Lazio ha approvato le nuove modalità attuative inerenti i contributi ai cittadini sottoposti a terapia oncologica per l’acquisto della parrucca.
In particolare, si evidenzia che è stata estesa agli uomini affetti da alopecia conseguente a terapia oncologica la possibilità di richiedere il contributo per l’acquisto di una parrucca e che è stata innalzata la soglia ISEE necessaria per la presentazione delle domande, prevedendo un valore dell’indicatore non superiore a € 50.000,00.
Per l’anno 2023 la richiesta del contributo deve essere presentata preferibilmente via email al PUA del distretto di residenza, entro le seguenti scadenze:
28 febbraio 2023 (vedi Avviso);
30 giugno 2023;
31 ottobre 2023.
Ciascuna scadenza sarà preceduta dalla pubblicazione di un avviso sul portale aziendale.
La richiesta deve essere accompagnata dal recapito telefonico per eventuali chiarimenti e/o comunicazioni. Il riscontro all’utente sarà fornito via email o tramite contatto telefonico.
Entro il 2030 si prevedono circa 22 milioni di sopravvissuti al cancro: le diagnosi di tumore aumentano ma i notevoli progressi nelle terapie...
L’importanza dell’oblio oncologico
E' fondamentale considerare le persone che superano un tumore come soggetti che non sono più malati e che quindi hanno diritto di avere le prestazioni simili a quelle dei loro coetanei che non hanno incontrato la patologia, quando cercano lavoro o necessitano di un mutuo, tanto per citare alcuni aspetti.
L’obiettivo è abolire l'obbligo di dichiarare di aver avuto un tumore al momento di stipulare un contratto o di avanzare una richiesta di adozione. Un diritto già sancito per legge in altri Paesi europei. In Francia già dal 2016 e dopo solo 5 anni di assenza di recidive, in Olanda, Belgio, Lussemburgo, Portogallo e Romania, prima del passo avanti spagnolo, banche e compagnie assicurative, così come i datori di lavoro, non possono infatti richiedere informazioni sulle patologie pregresse, quando è trascorso un lasso di tempo che varia dai 5 ai 10 anni dall'inizio delle cure. I nove disegni di legge sull'oblio oncologico depositati in Parlamento, più o meno tutti dello stesso tenore, devono ancora essere calendarizzati nelle commissioni competenti
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Tumore collo utero, Oms: ogni anno 604.000 casi. Con vaccino Hpv si può prevenire
Il cancro al collo dell'utero è il quarto tumore più comune tra le donne a livello globale, con una stima di 604.000 nuovi casi e 342.000 decessi nel 2020, di cui circa il 90% si verifica nei Paesi a basso e medio reddito. Lo rileva Oms
Il tumore al pancreas è una patologia non molto diffusa, ma insidiosa e difficilmente curabile, se diagnosticata in uno stadio avanzato. Resta...
Tumori in forte crescita
Il trend di ripresa dei tumori parrebbe legato anche agli stili di vita scorretti, come il fumo, il consumo di alcol, la sedentarietà e l'obesità. Il risultato è nelle cifre: nel 2022, in Italia, sono stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro (nel 2020 erano 376.600), 205.000 negli uomini e 185.700 nelle donne. Il più diffuso resta il carcinoma della mammella, seguito da quello al colon-retto, al polmone, alla prostata e alla vescica. C’è la certezza che la pandemia abbia lasciato un traccia pesante, insomma, ma anche che, ad eccezione dell'abitudine al fumo di sigaretta che continua la sua lenta riduzione da oltre un trentennio, negli ultimi due anni i fattori di rischio comportamentali abbiano subito un peggioramento.
Cellule in 3D senza l’uso di coloranti chimici o anticorpi marcatori: uno studio internazionale, guidato da ricercatori italiani dell’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti “E. Caianiello” (Isasi) del Consiglio nazionale delle ricerche, dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e del CEINGE – Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore, ha scoperto il sistema per fare la TAC ad ogni singola cellula distinguendo le sane dalle malate, senza alternarne la conformazione e riducendo il margine di errore nell’interpretazione umana dei dati. Si tratta di una tomografia olografica a flusso in grado di misurare proprietà biofisiche strettamente connesse allo stato della cellula, ottenute mediante tecniche computazionali, che potrebbe determinare una svolta molto significativa nella diagnosi precoce dei tumori e nella sperimentazione di nuovi farmaci per uso terapeutico.
Un dolore fortissimo e persistente al ginocchio, alla gamba o in qualunque altra parte del corpo, a volte accompagnato da gonfiore: sono questi i...
Il tumore del polmone è il big killer tra tutte le malattie oncologiche, causando ogni anno la morte di 34.000 persone in Italia, e oltre 1 milione...
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L'oncologia (dal greco óncos, massa e logos, studio) è la branca della medicina che concerne lo studio e il trattamento dei tumori. Neoplasia (dal greco "neo", nuovo, e "plasìa", formazione) è la proliferazione anomala e incontrollata di cellule in un tessuto o in un organo del corpo. La maggior parte delle neoplasie proliferano a formare masse (più o meno) distinte dalla zona in cui sorgono. In questo senso il termine neoplasia è usato come sinonimo di tumore (dal latino "tumeo", gonfio).
Il termine cancro è solitamente impiegato come sinonimo di neoplasia maligna. La forma di cancro più frequente è il carcinoma, una classe di tumori maligni che sorgono dalle cellule epiteliali nella pelle, nel tratto gastrointestinale e in altri organi interni (qualora interessi gli epiteli ghiandolari si parla di adenocarcinoma).
A titolo di esempio di forme di cancro diverse dal carcinoma, possono essere menzionati i sarcomi, che derivano da cellule dei tessuti molli (muscoli, vasi sanguigni, tessuto adiposo) e delle ossa, i gliomi, che risultano dalla trasformazione delle cellule gliali del Sistema nervoso centrale, i linfomi, che derivano dalla trasformazione neoplastica dei linfociti, il melanoma che deriva dalla trasformazione neoplastica dei melanociti della cute o di altri organi.
Entro il 2030 si prevedono circa 22 milioni di sopravvissuti al cancro: le diagnosi di tumore aumentano ma i notevoli progressi nelle terapie portano a un significativo tasso di sopravvivenza per il tumore al seno. In parallelo aumenta l’attenzione alla qualità della vita e alla salute sessuale senza distinzione di genere. Questi dati emergono da una recente revisione della letteratura fatta dagli specialisti dell’IRCCS Istituto Nazionale Regina Elena (IRE) che oggi si sono confrontati con i colleghi di altre istituzioni sanitarie e con cittadini e pazienti. “La salute sessuale è una questione fondamentale – sottolinea Patrizia Vici, oncologa responsabile della struttura di studi di fase IV dell’IRE e promotrice dell’evento - ma largamente sottovalutata, soprattutto dalle donne con tumore al seno mentre si hanno pochi dati sugli uomini con patologia mammaria”.
In entrambi i sessi si registra un alto tasso di disfunzioni sessuali. Molti possono essere gli approcci terapeutici e molti sono gli approfondimenti da svolgere in un’ottica di cure personalizzate e medicina di genere.
Occorre approfondire il fenomeno delle disfunzioni correlate alle terapie e le relative opzioni di cura. La mancanza di dati in pazienti maschi con tumore al seno può avere una straordinaria rilevanza nei portatori di mutazioni BRCA1/2 poiché le probabilità di sviluppare un tumore al seno e alla prostata, oltre che disfunzioni sessuali, sono particolarmente elevate.
“La revisione effettuata di recente – evidenzia Patrizia Vici- ha raccolto le evidenze di numerosi studi che riportano un’alta percentuale di disfunzioni sessuali femminili: diminuzione interesse sessuale del 49,3%, dispareunia 35%-38%, preoccupazioni per l'immagine corporea e del desiderio sessuale 10%-14%, calo di eccitazione 5%), e orgasmo 5% i disturbi più comuni. Sono stati inclusi anche gli studi sulle disfunzioni in pazienti oncologici maschi, ma mancano completamente studi e dati su pazienti di sesso maschile affetti da tumore del seno”.
La maggior parte dei dati raccolti riguardano le disfunzioni derivanti dal cancro alla prostata. Comunque, i trattamenti ormonali comunemente usati nel trattamento del cancro al seno, inclusi tamoxifene, inibitori dell'aromatasi, gli analoghi dell’LHRH, e farmaci chemioterapici, possono causare disfunzioni sessuali anche negli uomini. Studi dimostrano che questi trattamenti possono influire sulla produzione di testosterone e altri ormoni, portando a diminuzione della libido, disfunzione erettile e altre problematiche sessuali.
I pazienti di sesso maschile sono di solito più proattivi nel sollevare questioni sessuali e più inclini a chiedere apertamente informazioni e soluzioni, al contrario delle pazienti di sesso femminile che tendono a essere più reticenti nel chiedere informazioni relative al sesso. L’imbarazzo non è unilaterale, e spesso il tema non è affrontato in modo appropriato dai professionisti della sanità. La sessualità maschile e femminile presenta molte differenze fisiologiche e anatomiche, psicologiche, culturali hanno evidenziato gli specialisti intervenuti.
Esiste una mancanza di conoscenza e di esperienza nella gestione degli strumenti a disposizione degli oncologi per affrontare in modo appropriato la questione, che possono tradursi in una notevole sottovalutazione della salute sessuale e in una considerevole sottostima dei disturbi sessuali. Gli strumenti per gestire le disfunzioni ci sono e ne hanno ampiamente parlato gli esperti ma c’è necessità di effettuare studi di ampie dimensioni per valutare con maggior attenzione le soluzioni più promettenti.
Il trattamento del tumore al seno è sempre più personalizzato in base alle caratteristiche del tumore ed esigenze della/del paziente e può combinare chirurgia, chemioterapia e radioterapia, oltre a terapie immunologiche, biologiche ed endocrine. Ognuno di questi trattamenti può influire negativamente sulla funzione sessuale: l’intervento chirurgico impatta sull’immagine corporea e infatti gli interventi conservativi e le ricostruzioni del seno portano le donne ad una maggiore soddisfazione nella vita sessuale rispetto alle mastectomizzate. Non sono da meno la chemioterapia e il trattamento endocrino o altre terapie adiuvanti. Gli effetti collaterali di lunga durata incidono e tendono a inficiare l'aderenza e la compliance globale al trattamento.
Ad esempio, il tasso di incidenza di atrofia vulvovaginale, sindrome caratterizzata da una drastica riduzione dello spessore dell'epitelio vaginale e da una marcata riduzione del flusso sanguigno, è molto più basso in chi assume tamoxifene rispetto a chi assume gli inibitori dell’aromatasi. Il tamoxifene è indicato come terapia adiuvante nei pazienti di sesso maschile con carcinoma mammario ER-positivo ed è spesso associato a un calo della libido e a una disfunzione erettile documentata fin dai primi anni '20. Gli inibitori dell’aromatasi nel paziente di sesso maschile devono essere somministrati con gli analoghi dell’LHRH, determinano, analogamente a quanto si verifica nel cancro della prostata, un blocco completo della produzione ormonale, con ovvie conseguenze sulla sessualità.
Le terapie per le donne sono molteplici: quelle locali costituite da lubrificanti vaginali a base d’acqua o di silicone; gli idratanti vaginali che garantiscono elasticità e lubrificazione e possono essere a base di acido ialuronico. Sono stati testati anche gli estrogeni vaginali (estradiolo ed estriolo ecc.) a basso dosaggio, concordati scrupolosamente con l’oncologo per questioni di sicurezza nell’uso di trattamenti ormonali, ma sono da riservare a casi selezionati non responsivi ad altre strategie terapeutiche e sotto stretta sorveglianza. Di più recente utilizzo, il Laser CO2 vaginale che migliora significativamente la dispareunia.
Infine, per entrambi i sessi, vi sono le consulenze psico-oncologiche e la psicoterapia, che risultano maggiormente efficaci se effettuati in coppia. Se per le donne le terapie psicologiche riducono l’ansia, aumentano le conoscenze sulla sfera sessuale e migliorano in generale la qualità di vita, è stato riscontrato che negli uomini aumentano solo l’aderenza alle terapie per la disfunzione erettile; la combinazione di alcuni farmaci con le onde d’urto, ed infine, le iniezioni intra cavernose, possono essere le strategie per combattere la disfunzione erettile.
Varie le opportunità ma anche alcuni limiti riguardano le terapie citate: il laser frazionato non è una prestazione offerta dagli ospedali pubblici e vanno approfonditi i benefici sul lungo termine; inoltre, vanno approfonditi gli aspetti di costo-efficacia delle varie opzioni e vanno studiati in dettaglio i disturbi sessuali nei pazienti maschi affetti da tumore al seno, di cui non si ha pressoché traccia in letteratura.
Anche io vorrei far partecipare mio padre alla terapia sperimentale con Nivolumab. Come fare, sono disperata
SICURAMENTE CLINICA OTORINO UNIVERSITARIA CHE IL SUPPORTO DELLA ONCOLOGIA UNIVERSITARIA DI PISA... facci sapere
Salve. ..nella zona della Campania. ..molto valido rimane il policlinico di Napoli. ..a mio avviso
Salve. ...io seguirei il consiglio dell oncologo. ...e sentirei il parere di un oculista. ...
Gentilissima dott. ssa Camodeca, ho effettuato la cistoscopia a gennaio con esito negativo. L' urologo ha programmato la prossima per la fine di luglio. Ho chiesto se 6 mesi non fossero troppi : mi ha risposto di no proponendomi, medio tempore, una uro-tc (rispetto alla quale ho qualche dubbio, essendo la quarta tac con contrasto in un anno e mezzo) Ho anche chiesto se fosse opportuno procedere con instillazioni di BCG o ,meglio, di mitomicina: Anche in questo caso la risposta è stata negativa in base alla considerazione che tali instillazioni hanno senso solo se effettuate entro due o massimo tre settimane dall'intervento. Lei cosa ne pensa?
La ringrazio e La saluto cordialmente