Soldi e successo professionale possono fare la felicità? Forse. Di certo non sono la chiave per garantirsi relazioni sentimentali appaganti. Uno...
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Una metropolitana troppo affollata. Una piazza gremita di persone. Strani movimenti di macchine o motorini per strada. Minacce di attacchi in...
Il successo del film dedicato a Barbie ha riportato alla ribalta i vari modelli di bambola prodotti sulla scia del modello classico, quello definito...
Da una ricerca pubblicata su Nature, Jennifer Webb, psicologa clinica della salute presso l'Università della Carolina del Nord, autrice principale dello studio, ha dichiarato: "Vediamo che l'esposizione alle Barbie o altre bambole magre influenza l'esperienza del corpo delle giovani ragazze. Ad esempio, c'è una minore autostima del proprio corpo e una maggiore interiorizzazione del modello di magrezza. Lo studio dimostra che anche le ragazze molto giovani percepiscono questo stigma. Questo aspetto è particolarmente rilevante per la Generazione Z e millennials, che sono più esposte al marketing digitale".
Un altro caso di omicidio-suicidio si è verificato nei giorni scorsi. Cosa passa nella testa di chi compie un gesto del genere? Prova a rispondere...
I giorni di vacanze e relax stanno volgendo al termine ed è, per molti, arrivata l’ora di riporre la valigia nell’armadio per prepararsi a una nuova...
Nel 1967 Stanley Milgram, docente dell’Università di Harvard, fece arrivare una lettera a uno sconosciuto contadino del Nebraska avviando, così, uno...
Una donna strangola il proprio figlio di 1 anno la mattina presto prima dell’arrivo previsto della nonna. 3 domande allo psichiatra Enrico Zanalda,...
Intuito, istinto e razionalità, incontro e dibattito con Maurizio Ferretto, Sonia Scarpante, Gherardo Colombo
A Roma mercoledì 7 giugno un papà, convinto di aver lasciato la propria bambina di 14 mesi al nido, scopre dopo 7 ore di averla lasciata in auto e...
La brutalità di un omicida che uccide a coltellate non solo la fidanzata tradita ma anche il figlio che porta in grembo si commenta da sola, e...
Uno studio apparso su Jama Psychiatry mostra la maggiore efficacia della terapia elettroconvulsivante rispetto alla ketamina per il trattamento...
Una definizione che aiuta a capirne il significato. È la depressione resistente che, come suggerisce il nome, è una forma di depressione che non...
La qualità delle relazioni interpersonali nella mezza età è collegata a un rischio inferiore di insorgenza di patologie a lungo termine in età...
Coltivare la gratitudine aiuta negli stati ansiosi e combatte lo stress. Secondo le ricerche, la gratitudine è associata a una migliore sensazione...
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La vicenda di Fedez ha raccolto l’attenzione di molti sull’espressione “effetto rebound”, ma di cosa si tratta? È un fenomeno che si verifica quando...
Una malattia oncologica l’ha colpita nel 1998 segnando una svolta profonda nella sua vita. Da questa esperienza Sonia Scarpante - laureata in...
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“Buongiorno signora Sonia, ho letto il suo libro: “Pensa Scrivi Vivi. Il potere della scrittura terapeutica” e ne sono rimasta affascinata perché mi...
Non è certo una casualità che si riparli di coppie appena rientrati dalle feste in famiglia. È proprio questo il periodo in cui ritornano gli amanti...
Lo studio della mente umana e dei suoi comportamenti ha da sempre suscitato l’interesse di grandi pensatori. Già i più grandi filosofi, ai tempi...
Le vie si vestono a festa, gli alberi si accendono e nei gruppi di messaggistica istantanea si parla solo dell’ennesima cena da organizzare: eccoli,...
Una comune riunione di condominio dal finale tragico i partecipanti che hanno assistito alla sparatoria di un 57enne. Il commento di Enrico Zanalda,...
In questo gruppo parliamo dei problemi riguardanti la sfera della psiche. Qui potrai inserire le tue domande,
chiarire i tuoi dubbi,leggere gli articoli
degli specialisti, contattare i medici,segnalare le strutture sanitarie specializzate,
commentare i messaggi degli utenti,
mettere 'mi piace', raccontare la tua esperienza personale e scambiare informazioni con persone che condividono la tua stessa malattia.
La psicologia è la scienza che studia il comportamento degli individui e i loro processi mentali. Tale studio riguarda le dinamiche interne dell'individuo, i rapporti che intercorrono tra quest'ultimo e l'ambiente, il comportamento umano ed i processi mentali che intercorrono tra gli stimoli sensoriali e le relative risposte.Attualmente la psicologia è una disciplina composita, i cui metodi di ricerca vanno da quelli strettamente sperimentali (di laboratorio o sul campo) a quelli più etnograficamente orientati (ad esempio: alcuni approcci della psicologia culturale); da una dimensione strettamente individuale (ad esempio: studi di psicofisica, psicoterapia individuale, etc.), a metodi con una maggiore attenzione all'aspetto sociale e di gruppo (ad esempio: lo studio delle dinamiche psicologiche nelle organizzazioni, la psicologia del lavoro che impiega i cosiddetti "gruppi focali", etc.)
Soldi e successo professionale possono fare la felicità? Forse. Di certo non sono la chiave per garantirsi relazioni sentimentali appaganti. Uno studio rivela che le persone benestanti spesso mostrano una minore inclinazione nel manifestare flessibilità ed empatia nelle relazioni con gli altri, rispetto a coloro che hanno meno possibilità economiche.
Dunque, sembra che il denaro e il successo nel lavoro, abbiano poco a che vedere con la capacità di creare relazioni sane e durature. Ma cosa rende molti uomini affermati professionalmente, come manager ed imprenditori, a essere così carenti nei rapporti d’amore?
"Troppe persone stentano a credere che individui di grande successo professionale possano incontrare difficoltà nelle relazioni umane. L'errore comune risiede nell'associazione automatica tra denaro e legami interpersonali - afferma Francesco Ranieri, fondatore di Beloved ed esperto in relazioni maschili, conosciuto come il The Hitch Italiano - Le cause di tali difficoltà sono complesse e intime. Molte storie di imprenditori e manager che ho incontrato avevano un comune denominatore: esperienze di abbandono familiare vissute durante l'infanzia. Questi eventi traumatici possono attivare meccanismi di autodifesa, con la convinzione che chiudersi emotivamente possa ridurre il potenziale dolore di un futuro abbandono. La paura di essere rifiutato, in alcuni casi, raggiunge livelli tali da ostacolare la costruzione di relazioni profonde, spingendo verso interazioni superficiali e apparentemente prive di valore umano, che aggravano un senso di vuoto interiore. Al contrario, alcune persone tendono a donare sempre di più, sia in termini personali e sia materiali, nel tentativo di creare legami solidi, senza rendersi conto del rischio di essere sfruttati a causa della loro disponibilità e bontà d'animo”. Emerge chiaramente che l'amore, specialmente quello ricevuto in famiglia durante l'infanzia, costituisce il fondamento su cui si costruiscono e si sviluppano le relazioni adulte. Le sfide interpersonali possono trovare radici proprio in contesti familiari critici e poco accoglienti.
“Le dinamiche conflittuali tra i genitori, spesso si riflettono in due sottostanti modelli di comportamento, in particolare nel rapporto con la madre - prosegue Ranieri - una donna incapace di mostrare affetto verso suo figlio e costantemente critica, può instillare problemi relazionali. La mancanza di apprezzamenti e i costanti giudizi possono erodere la fiducia in sé stessi e spingere a cercare costantemente l’approvazione altrui. Al contrario, tante madri commettono l'errore di preoccuparsi costantemente interferendo sistematicamente nelle scelte dei figli. Questo comportamento può rendere il bambino incapace di prendere decisioni autonome, influenzando negativamente le sue relazioni, comprese quelle future, portandolo a percepire le donne più come madri che come possibili partner affettivi".
Le principali sfide relazionali di molti uomini di successo si esplicitano infatti proprio nel rapporto con le donne. La mancanza di abilità nell'interazione e nell'approccio consapevole svolge un ruolo determinante in questa dinamica. “L'errore comune è non comprendere l'evoluzione della donna nel tempo - sottolinea Ranieri - oggi non si ha più bisogno dell'uomo per status sociale o sostentamento economico. Le tradizionali dinamiche di lavoro, casa e posizione sociale, stanno subendo una rivoluzione. Per stabilire una relazione sana con una donna è necessario essere proattivi e disposti a condividere la vita e l'amore, cercando continuamente di rinnovare la connessione. La donna moderna è indipendente e cerca una relazione basata sulla complicità, l'empatia e la coerenza. Che un uomo abbia una carriera solida, una casa lussuosa o un'auto di lusso, ha poca importanza, poiché la donna di oggi è perfettamente in grado di raggiungere tutto ciò da sola, senza dover dipendere da nessuno”.
Il ruolo delle donne, così come quello della società nel suo complesso, stanno subendo una profonda evoluzione. La tecnologia ci ha resi iperconnessi, consentendoci di interagire con persone provenienti da tutto il mondo in qualsiasi momento. Tuttavia, questa interconnessione non sempre si traduce in relazioni significative. “Non è mai stato così facile comunicare come lo è oggi, eppure non ci parliamo. La tecnologia ci ha resi pigri nelle relazioni. Ha contribuito a generare un senso di apatia che spinge a chiudersi in casa, rendendo difficile creare nuove connessioni e rinnovare le nostre conoscenze, specialmente quando si è più adulti. Nonostante viviamo in città con milioni di persone, la solitudine minaccia di sopraffarci. Gli uomini devono prendere consapevolezza dei cambiamenti sociali in atto e lavorare sui loro blocchi emotivi. Lavorando su questi ultimi, oltre al successo professionale, possono raggiungere anche quello personale e affettivo”, conclude l’esperto.
Salve. ...dopo aver letto questa storia molto difficile e commovente ...le posso consigliare di riflettere e con l'aiuto di una brava psicologa intraprendere cammino -percorso x cercare di aiutarlo in modo che esca da questo tunnel vizioso. Buona fortuna
Voglio rispondere a Laura, non so se sto postando giusto.... comunque....
Intanto grazie, Laura, per la risposta che non mi aspettavo. Io sono una "vecchietta", una cinquantenne e lavoro in una importante azienda privata. Dodici anni fa ha subito un pesante demansionamento, cosa che è durata dieci anni, trascorsi nell'alienazione totale in ufficio (della serie passare la giornata a guardare il muro) mentre prima ero una responsabile di reparto. In questi dieci anni l'azienda mi ha risarcito in tribunale per ben tre volte, ma solo da poco ha deciso di rimettermi in una posizione se non uguale, almeno decente. Ora sto meglio, ma non amo più il mio lavoro.
Come ti ho detto mi sento sicura solo a casa mia e non accetto mai gli inviti degli amici ad uscire, se mi vengono a trovare allora mi fa piacere. Ho solo un progetto nella mia vita, una casa che si trova in un paese di mare, un po' sperduta, dove spero di trasferirmi al più presto possibile.
Grazie tantissimo della tua risposta, spero che le notifiche mi arrivino un po' prima!!
Che senso avrebbe scappare glela daresti solo vinta, pultroppo ti devo svelare questo segreto tua madre da come hai capito da sola non è perfetta come non lo è nessuno a questo mondo, non giudicarla solo su questo aspetto e renditi migliore di lei dimostrando il tuo amore nonostante le avversioni e le problematiche,le tue amiche non sono le tue spose non ci dovrai passare il resto della vita vedila piuttosto come un opportunità per passare del tempo in compagnia uscire e magari conoscere gente migliore di loro e più affini a te senza aspettarti chissà che da loro. La scuola pultroppo ci siamo passati tutti e al 99% delle persone ha fatto schifo pultroppo è così anch'io ci ho sofferto molto finché non ho capito cosa mi piaceva veramente nella vita ho avuto molte passioni e interessi forse proprio grazie al fatto che odiavo la scuola quindi non potevo svegliarmi la mattina e dire:"ma ci sta solo quello schifo di scuola da fare oggi" e quindi ho cercato qualcosa da amare qualcosa che mi realizzasse,e quando trovi qualcosa che ti piace vedrai che ti verrà anche bene farla e quando sarai soddisfatta per essere brava in qualcosa ti alzerei dicendo:"ok ci sta quello schifo di scuola ma almeno poi torno a casa e posso.." e soprattutto potrai dire a chi ti dice: "guarda stai andando male in matematica" "lo so ma almeno io sono brava in questo,e questo realizzera la mia vita e mi renderà felice" ti lascio con la famosa frase di Steve Jobs agli studenti di Stanford "Stay hungry. Stay foolish" e con le parole di Galimberti prese dai greci che invita a ricercare la popria vera natura,il proprio vero talento,il poprio "dáimōn" "demone'
Buongiorno Dott.ssa Pacelli,
a mio modesto avviso, la dipendenza dalla figura del terapeuta è un aspetto molto 'pesante' nella terapia in quanto il paziente in questo modo anziché trovar una via d'uscita in se stesso trova un sollievo, una risoluzione dei propri problemi in qualcosa di esterno. In questo caso, la dipendenza dal terapeuta potrebbe assomigliare molto a quella che si può avere nei confronti di un farmaco...
..."Quindi penso che la chiave sia più che altro quella relativa al non poter dare una spiegazione alla trasformazione (anche se poi in realtà dal punto di vista fisico tutto ha una spiegazione)"....e forse, aggiungo, a qualcosa che lei non può controllare, o evitare, impedire, come gli alimenti, che deperiscono, muoiono. Lei può superare questo problema affrontandolo con la Psicoterapia, affidandosi a un/a terapeuta di sua fiducia.
Egregio Yuriy, solitamente è il neurologo che valuta la tipologia di mal di testa e anche la cura. Eventualmente determinati terapeuti comportamentale sono in grado, desiderandolo, di lenire la sensazione dolorosa con interventi mirati non farmacologici. Comunque la diagnosi è necessaria
Grazie per le risposte.
Dott Zucconi, infatti il problema che si è creato successivamente riguarda proprio la fiducia nel terapeuta.
Dott Vitagliano, la psicoterapeuta non si è mai preoccupata di informare i componenti del gruppo sulle regole riguardanti la risevatezza.
Il problema poi è anche un altro: ho saputo che si è parlato dei miei problemi da una persona presente al gruppo che però non vuole essere coinvolta in eventuali discussioni.Come fare? Grazie!