È la ricetta per i bambini tra i dai 2 ai 10 anni anni pensata da un’infermiera statunitense. Abby Hess lavora al Cincinnati Children’s Hospital, in...
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Allarme streptococco a Roma
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Puoi discutere di tutti i dubbi, domande e riflessioni che ruotano attorno al meraviglioso mondo delle mamme, dei papà e dei loro bambini.
Il gruppo è curato da Vania Rigoni, dottoressa in Scienze dell'Educazione, Pedagogista Clinico ANPEC e Reflector SIR.
È la ricetta per i bambini tra i dai 2 ai 10 anni anni pensata da un’infermiera statunitense. Abby Hess lavora al Cincinnati Children’s Hospital, in Ohio: la ricercatrice americana ha inventato l’EZ Induction, videogioco in cui la maschera per anestesia aiuta i piccoli a rilassarsi nel momento in cui vengono preparati per un intervento chirurgico.
È proprio in quei momenti, infatti, che, circondati da bisturi e da sconosciuti che indossano maschere, cappelli e guanti, con una maschera per anestesia che aleggia sul proprio viso in una sala operatoria molto illuminata, che tutto appare piuttosto spaventoso, soprattutto per i più piccoli.
“Volevo trovare un modo per rendere questa esperienza molto più semplice per i pazienti - ha spiegato Abby Hess al quotidiano statunitense Usa Today – e i bambini sono davvero molto coinvolti e a loro agio con la tecnologia”.
Alcuni studi dimostrano che il punto più alto di ansia preoperatoria nei bambini si verifica, di solito, appena prima che vengano portati in sala operatoria. L’ansia è qualcosa con cui Hess ha a che fare ogni giorno. “A volte i genitori sono con i propri figli, a volte no, ma certamente essere separati può essere davvero pauroso”. La ricerca rivela inoltre che un’elevata ansia e comportamenti negativi prima dell’operazione sono associati a scarsi risultati postoperatori come delirio, segnalazioni più elevate di dolore e cambiamenti comportamentali negativi dopo che i bambini sono tornati a casa.
Ma come funziona il gioco? Quando presenta ai bambini l’applicazione per computer, Hess mostra loro come la maschera si colleghi al tablet. È allora che inizia il gioco. “La storia parla di un piccolo elefante che va a una festa di compleanno allo zoo. I bambini indossano la maschera e iniziano a respirarci dentro. L’elefante fa poi esplodere un palloncino che sveglia tutti gli animali”.
I pazienti possono giocare diverse sfide che durano meno di un minuto. “Se ai bimbi sono piaciute quelle sfide - ha poi detto l’infermiera - diciamo loro che possono giocare un altro livello mentre percorrono il corridoio verso la sala operatoria e che possono giocare solo l’ultimo livello mentre si addormentano quando indossano la maschera”.
In questo modo, EZ Induction trasforma l’esperienza preoperatoria da una crescente ansia e preoccupazione nel desiderio di giocare di nuovo. “I bambini - ha concluso Abby Hess - si concentrano su qualcosa che è divertente invece che avere paura”.
Buona sera Dott.ssa Pacelli, la ringrazio di cuore delle sue indicazioni, metto subito in pratica i suoi consigli, le farò sapere, Grazie ancora saluti
Sempre più mi convinco che i "no" ci aiutano. Aiutano i figli ad avere dei limiti, aiutano i genitori ad imporre e imporsi dei limiti. Non è facile accettarli e non è facile darli.
Ma se ragionati, i "no" sono molto preziosi per crescere. E' un sentiero che si traccia e prima bisogna imparare a camminare su quello, poi solo dopo aver fatto tanti passi, puoi cercare altre strade, sicuro sulle tue gambe. E allora quei "no" così faticosi, li ricordi e li capisci in tutta la loro importanza.
Grazie Laura del commento. I genitori sono sempre "educatori"-colleghi preziosi per noi specialisti. Credo che quello che scrivi sia importante, non si può pensare di affrontare l'alimentazione come una materia da impartire in modo direttivo bensì un ambiente in cui la famiglia cresce, auto impara e si auto-alimenta.
Spesso mi capita di aiutare le coppie proprio in questo senso, affiancandomi se serve da un nutrizionista, e sopratutto con strategie gioco-alimentari.
buona giornata
@Arkadina: quante emozioni nuove per i sui bimbi! quanti impegni anche...si ricordi che i ragazzi hanno anche tanto bisogno di tempi vuoti, la noia è creativa e se è affrontata con serenità forgia idee, giochi inventati, sperimentazioni e ascolti di se stessi. I piccoli ne hanno bisogno, almeno quanto noi adulti.
Sicuramente 21 fradi è già una temperatura elevata. Per legge la tempertaura nelle abitazioni non può superare i 20 gradi. le consiglio un umidificatore. purtroppo nessuno la fa rispettare. Attenzione, quindi, a non superare i valori di temperatura consentiti dalla legge, anche perché l'abuso dei riscaldamenti è tra le cause dell'inquinamento atmosferico che assedia le nostre città, oltre a favorire l'insorgenza di malanni di stagione e altri problemi di salute legati allo sbalzo termico tra interno ed esterno.
Buonasera e mi scusi se le rispondo in ritardo, ma l'influenza e i problemi legati alle alluvioni mi hanno distratta dal mondo digitale. I bambini spesso hanno una modalità analoga a quella che ha sua figlia, l'oggetto totem li accompagna nei momenti di disagio finché non si sentono indipendenti emotivamente. Non si preoccupi, e mantenga tuttavia lo sguardo attento e pronto a leggere eventuali disagi che potrebbero compromettere la serenità della piccola.
Perchè tutto è normale e soggettivo (non si può generalizzare nei comportamenti).
Mi sento solo di aggiungere che dei paletti li dovete porre, come mi sembra che già faccia (esempio no a scuola), altrimenti è un comportamento sbagliato come i ciucci a 5 anni e i bambini che dormono nel lettone fino a 9-10 anni….
spero di esser stata chiara
la saluto
Buona sera, è passato tanto tempo dalla sua domanda, ma io sono del Gruppo da pochi giorni e mi sento chiamata a riflettere con lei anche perchè potrebbe servire ad altri genitori.
La dr.Neuropsichiatra conosce la storia evolutiva della sua famiglia seguendo da tempo la sua bambina, informazione preziosissima per ogni Specialista. Inoltre sentendolo parlare, sentendone la cadenza ritmica e osservandone il comportamento/risposte rispetto ai rumori le ha suggerito un esame audiometrico: questo non signica che le ha fatto una diagnosi, le ha semplicemente proposto un accertamento che se evidenziasse una lieve difficoltà di udito avrebbe la possibilità di intervenire nel momento migliore con i più veloci risultati.
Vi porto in riflessione su una questione: voi quando disapprovate una questione o siete contrastati cosa fate?
Di sicuro cercate di comunicare, capire e a volte vi scapperanno anche due urlacci... a 18 mesi è difficile argomentare le proprie ragioni...il linguaggio che conosciamo meglio è il non verbale.
Perciò vi invisto a non sottolineare certi comportamenti, affinchè non diventino una modalità ma anche vi invito a continuare con l'ottima osservazione perchè sia i genitori e i nonni hanno il compito di "pre-occuparsi" dei loro figli (= occuparsi prima è meglio che intervenire dopo!)
salve, io credo che ci possa essere un periodo di inappetenza nei bambini anche cosi piccoli. dopo aver escluso con il vostro pediatra delle patologie, io non mi preoccuperei. poi i prematuri possono avere anche degli arresti di crescita che si risolve spontaneamente. avete escluso intolleranze ? e poi un consiglio , fate un'analisi delle urine e urinocultura, potrebbe essere una banalissima infezione alle vie urinarie che si cura con un antibiotico e tutto si risolve. per qualsiasi dubbio ed altre informazioni resto a disposizione . cordiali saluti
gentile signora, credo che sua figlia si sia affidata al pediatra che sicuramente ha scelto il percorso adatto. all'eta' della sua nipotina ci possono essere casi analoghi tutti perfettamente risolti con il tempo. credo quindi che lei possa stare serena , ed il pediatra di volta in volta sapra' valutare la soluzione migliore per la piccolina . distinti saluti laura ricella