In Italia nascono ogni anno oltre 25.000 bambini prematuri: sono bambini di cristallo che cominciano la loro vita in salita, perché hanno bisogno di...
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Allarme streptococco a Roma
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Puoi discutere di tutti i dubbi, domande e riflessioni che ruotano attorno al meraviglioso mondo delle mamme, dei papà e dei loro bambini.
Il gruppo è curato da Vania Rigoni, dottoressa in Scienze dell'Educazione, Pedagogista Clinico ANPEC e Reflector SIR.
In Italia nascono ogni anno oltre 25.000 bambini prematuri: sono bambini di cristallo che cominciano la loro vita in salita, perché hanno bisogno di cure specialistiche dedicate e di sostegno, così come i genitori che si trovano ad affrontare l’esperienza emotivamente complessa del ricovero in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) e il delicato momento della dimissione, che si accompagna a preoccupazioni e paure per la salute del proprio bambino una volta a casa.
Per offrire un aiuto concreto ai genitori dei bambini prematuri nasce la app “NeoNat - Sostenervi in un abbraccio”: sviluppata con un board scientifico composto da clinici, fisioterapisti, infermieri e psicologi, e grazie al contributo incondizionato di Chiesi Italia, NeoNat supporta le mamme e i papà sia dal punto di vista pratico che emotivo attraverso strumenti che monitorano i parametri di crescita del neonato e contenuti specifici per affrontare le sfide di ogni giorno. Sfide che riguardano anche azioni molto comuni, come l’allattamento o la nanna, ma che con i bimbi nati pretermine meritano un’attenzione in più.
Un prototipo dell’applicazione è stato reso disponibile oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità che si celebra in tutto il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità e per dare voce alle famiglie dei piccoli pazienti. La app sarà disponibile gratuitamente sulle principali piattaforme a partire dal prossimo mese di marzo. Informazioni su contenuti e funzionalità sono consultabili sul sito www.neonat.it.
Oltre ad essere un utile supporto per le famiglie, NeoNat si rivolge anche ai professionisti sanitari per agevolare l’accompagnamento dei genitori dal primo giorno di ricovero in TIN al momento della dimissione. L’aver partecipato in maniera attiva alla cura del neonato prematuro durante la degenza permette infatti di sentirsi più sicuri nel soddisfare le esigenze del piccolo al rientro a casa.
Una ricerca condotta da Chiesi Italia nel 2022 su un panel di clinici, infermieri e Associazioni pazienti, ha evidenziato l’importanza di istruire i genitori sin dal ricovero in terapia intensiva e di offrire servizi di supporto post-dimissione che consentano di affrontare al meglio il rientro a casa, conferendogli tutta la naturale bellezza del primo passo verso il resto della vita insieme al loro bambino. La necessità di coinvolgere i genitori già in TIN è indicata anche negli Standard Europei sulla cura dei bambini nati prematuri (ESCNH) realizzati da un gruppo di lavoro internazionale e multidisciplinare di 220 esperti provenienti da oltre 30 Paesi.
“Siamo davvero entusiasti di aver contribuito allo sviluppo di questo innovativo progetto digitale che vuole offrire un supporto concreto ai genitori dei neonati prematuri e ai professionisti sanitari impegnati nel delicato percorso di cura e assistenza in favore di questi piccoli guerrieri e delle loro famiglie”, commenta Raffaello Innocenti, CEO e Managing Director di Chiesi Italia. “NeoNat riflette l’impegno trentennale di Chiesi in Neonatologia e i nostri valori di azienda sostenibile incentrata sulle persone, che si esprimono nell’essere al fianco delle famiglie che vivono l’esperienza della terapia intensiva neonatale, lavorando in sinergia con la comunità medico-scientifica, anche al fine di aumentare la consapevolezza delle numerose sfide che la nascita pretermine pone per i neonati e per i loro straordinari genitori”.
Buona sera Dott.ssa Pacelli, la ringrazio di cuore delle sue indicazioni, metto subito in pratica i suoi consigli, le farò sapere, Grazie ancora saluti
Sempre più mi convinco che i "no" ci aiutano. Aiutano i figli ad avere dei limiti, aiutano i genitori ad imporre e imporsi dei limiti. Non è facile accettarli e non è facile darli.
Ma se ragionati, i "no" sono molto preziosi per crescere. E' un sentiero che si traccia e prima bisogna imparare a camminare su quello, poi solo dopo aver fatto tanti passi, puoi cercare altre strade, sicuro sulle tue gambe. E allora quei "no" così faticosi, li ricordi e li capisci in tutta la loro importanza.
Grazie Laura del commento. I genitori sono sempre "educatori"-colleghi preziosi per noi specialisti. Credo che quello che scrivi sia importante, non si può pensare di affrontare l'alimentazione come una materia da impartire in modo direttivo bensì un ambiente in cui la famiglia cresce, auto impara e si auto-alimenta.
Spesso mi capita di aiutare le coppie proprio in questo senso, affiancandomi se serve da un nutrizionista, e sopratutto con strategie gioco-alimentari.
buona giornata
@Arkadina: quante emozioni nuove per i sui bimbi! quanti impegni anche...si ricordi che i ragazzi hanno anche tanto bisogno di tempi vuoti, la noia è creativa e se è affrontata con serenità forgia idee, giochi inventati, sperimentazioni e ascolti di se stessi. I piccoli ne hanno bisogno, almeno quanto noi adulti.
Sicuramente 21 fradi è già una temperatura elevata. Per legge la tempertaura nelle abitazioni non può superare i 20 gradi. le consiglio un umidificatore. purtroppo nessuno la fa rispettare. Attenzione, quindi, a non superare i valori di temperatura consentiti dalla legge, anche perché l'abuso dei riscaldamenti è tra le cause dell'inquinamento atmosferico che assedia le nostre città, oltre a favorire l'insorgenza di malanni di stagione e altri problemi di salute legati allo sbalzo termico tra interno ed esterno.
Buonasera e mi scusi se le rispondo in ritardo, ma l'influenza e i problemi legati alle alluvioni mi hanno distratta dal mondo digitale. I bambini spesso hanno una modalità analoga a quella che ha sua figlia, l'oggetto totem li accompagna nei momenti di disagio finché non si sentono indipendenti emotivamente. Non si preoccupi, e mantenga tuttavia lo sguardo attento e pronto a leggere eventuali disagi che potrebbero compromettere la serenità della piccola.
Perchè tutto è normale e soggettivo (non si può generalizzare nei comportamenti).
Mi sento solo di aggiungere che dei paletti li dovete porre, come mi sembra che già faccia (esempio no a scuola), altrimenti è un comportamento sbagliato come i ciucci a 5 anni e i bambini che dormono nel lettone fino a 9-10 anni….
spero di esser stata chiara
la saluto
Buona sera, è passato tanto tempo dalla sua domanda, ma io sono del Gruppo da pochi giorni e mi sento chiamata a riflettere con lei anche perchè potrebbe servire ad altri genitori.
La dr.Neuropsichiatra conosce la storia evolutiva della sua famiglia seguendo da tempo la sua bambina, informazione preziosissima per ogni Specialista. Inoltre sentendolo parlare, sentendone la cadenza ritmica e osservandone il comportamento/risposte rispetto ai rumori le ha suggerito un esame audiometrico: questo non signica che le ha fatto una diagnosi, le ha semplicemente proposto un accertamento che se evidenziasse una lieve difficoltà di udito avrebbe la possibilità di intervenire nel momento migliore con i più veloci risultati.
Vi porto in riflessione su una questione: voi quando disapprovate una questione o siete contrastati cosa fate?
Di sicuro cercate di comunicare, capire e a volte vi scapperanno anche due urlacci... a 18 mesi è difficile argomentare le proprie ragioni...il linguaggio che conosciamo meglio è il non verbale.
Perciò vi invisto a non sottolineare certi comportamenti, affinchè non diventino una modalità ma anche vi invito a continuare con l'ottima osservazione perchè sia i genitori e i nonni hanno il compito di "pre-occuparsi" dei loro figli (= occuparsi prima è meglio che intervenire dopo!)
salve, io credo che ci possa essere un periodo di inappetenza nei bambini anche cosi piccoli. dopo aver escluso con il vostro pediatra delle patologie, io non mi preoccuperei. poi i prematuri possono avere anche degli arresti di crescita che si risolve spontaneamente. avete escluso intolleranze ? e poi un consiglio , fate un'analisi delle urine e urinocultura, potrebbe essere una banalissima infezione alle vie urinarie che si cura con un antibiotico e tutto si risolve. per qualsiasi dubbio ed altre informazioni resto a disposizione . cordiali saluti
gentile signora, credo che sua figlia si sia affidata al pediatra che sicuramente ha scelto il percorso adatto. all'eta' della sua nipotina ci possono essere casi analoghi tutti perfettamente risolti con il tempo. credo quindi che lei possa stare serena , ed il pediatra di volta in volta sapra' valutare la soluzione migliore per la piccolina . distinti saluti laura ricella