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Alla moderazione dei sintomi per le forme acute infettive o croniche infettive
Alla cura per quelle non patogene secondarie (legate a disturbi del circolo sanguigno per sofferenza del colon retto o a sostanze irritanti di origine alimentare).
In primo luogo, ricordiamo che la dieta per la prostatite è NORMOcalorica, ovvero tende a mantenere il peso fisiologico del soggetto; nel caso in cui la persona soffra anche di sovrappeso, la dieta normocalorica per la prostatite "potrebbe" determinare una riduzione più o meno significativa del tessuto adiposo.
Sia per quella acuta che per quella cronica, infettiva o non patogena, la dieta per la prostatite è SEMPRE ricca in liquidi e costituita essenzialmente da alimenti leggeri, di facile digestione, poco elaborati, con pochi ingredienti GRASSI di origine animale, e ricca invece di prodotti magri ricchi d'acqua.
La dieta per la prostatite non patogena e secondaria ad altri disturbi dell'intestino è MIRATA alla risoluzione dell'agente scatenante. In tal caso (soprattutto nella sindrome da dolore pelvico cronico), diventano diete per la prostatite: la dieta per la sindrome da colon irritabile, la dieta per la stipsi e la dieta contro le emorroidi.
Questi tre tipi di dieta sono estremamente affini, salvo nelle forme di colon irritabile che manifestano anche periodi di diarrea. Questi regimi alimentari sono dunque vere e proprie terapie nutrizionali e si prefiggono gli obbiettivi di:
Ridurre al minimo l'irritazione della mucosa colica
Aumentare la frequenza e la facilità delle evacuazioni
Prevenire ed eventualmente ridurre la sintomatologia delle emorroidi
Tutto questo è assolutamente NECESSARIO per combattere il "potenziale" fattore scatenante di certe prostatiti, ovvero l'alterazione del flusso circolatorio PER CAUSA della ben nota malattia emorroidaria. Infatti, a causa del rigonfiamento e dell'infiammazione dei vasi emorroidali (emorroidi), il torrente ematico irrora malamente la ghiandola prostatica, causando la sintomatologia specifica; inoltre, l'eccessiva espansione del colon adiacente alla prostata, oltre a provocare un dolore pelvico poco identificabile, può determinare una compressione della ghiandola e causare un ulteriore malessere.
Dal punto di vista nutrizionale, per combattere l'irritazione colica, la stipsi e le emorroidi, con la dieta per la prostatite ci si prefigge di:
Aumentare l'apporto di fibra alimentare, eventualmente con lassativi "di massa"
Aumentare l'apporto di acqua
In certi casi, aumentare l'apporto di lipidi (meglio insaturi)
NB. i grassi totali non devono mai superare il 30% delle calorie, per evitare il rischio di deposito adiposo e difficoltà digestiva
Diminuire i nervini: alcol, caffeina ecc.
Diminuire le scorie della dieta: macronutrienti carbonizzati in cottura
Diminuire gli agenti irritanti come il pepe, molte spezie o la capsaicina
Favorire lo sviluppo della flora batterica fisiologica nell'intestino crasso
Nella pratica, per quel che concerne la scelta degli alimenti, nella dieta per la prostatite sarà necessario:
Bere almeno 1,0 ml di acqua ogni 1,0 kcal assunta con la dieta
Incrementare i cereali integrali e i legumi (questi ultimi, anche senza buccia)
Incrementare soprattutto gli ortaggi e anche la frutta fresca
Incrementare le ricette brodose a discapito di quelle asciutte
Prediligere oli ricavati da spremitura a freddo e crudi come condimento
Eliminare tutte le bevande alcoliche, i caffè il tè (soprattutto nero), la cioccolata e gli energy drink
Eliminare le spezie piccanti
Eliminare tutti i sistemi di cottura intensa e veloce, ma non utilizzare troppo la stra-cottura; prediligere la lessatura e la cottura al vapore
Eliminare il tabagismo
Praticare attività fisica regolare.
In conclusione, la dieta per la prostatite varia in base alla causa patologica della prostatite specifica e, nel caso in cui sia correlata a disturbi dell'intestino, il regime nutrizionale può anche contribuire alla risoluzione del disturbo.